mercoledì 10 giugno 2009

Le credenze religiose - panteismo e ragione


È sempre più attuale nella letteratura moderna il tema “ragionato” sulla presenza e sui valori delle varie religioni del pianeta, sulla loro funzione passata, presente e futura. La delicatezza dell’argomento richiede il rispetto dovuto ai professanti di qualsiasi “credo” ma non può non esigere altrettanto rispetto per scettici, agnostici e atei; pertanto, affrontare serenamente il lato storico documentato e palese dei vari “credo”, va a chiarezza e vantaggio della verità.

Autori quali: Nietsche, Bernazza, Augias, Zavoli, Rendina, Leedom-Murdy, Romano, Ceccoli e altri hanno affrontato di petto i problemi posti dalle credenze religiose sotto ogni cielo. Se ne deduce che, tutte le morali e le leggi mirano a creare delle abitudini, ad eliminare il chiedersi: perché…?, fino ad ottenerne istintivamente la totale assuefazione. A lungo andare questo diventa pregiudizievole per la “ragione”. Agire per abitudine crea pigrizia mentale e, nell’immediato, il timore dell’insolito, di ciò che, a loro volta fanno o pensano gli altri indottrinati. Ciò che, a questo proposito, viene infuso da piccoli porta a non ragionare, ad agire d’istinto, un istinto precedentemente inculcato. …”Quello che le chiese, le religioni hanno sempre voluto sono cecità e stordimento introspettivo, negando e svilendo la ragione, il discernere cioè il vero dal falso” [1].
La fede, a qualunque religione essa faccia riferimento, è educazione teista martellante, assillante, ossessiva, fin dai primi anni d’infanzia, con le implicazioni che queste trascendenti fantasie comportano quali: condizionamenti, suggestioni, dipendenza, sottomissione alle cosidette autorità spirituali, ai gran sacerdoti, fin dai tempi degli Assiri e dei Babilonesi, (IV° millennio a.C.). Questi adoravano diversi dèi e le loro politeiste credenze hanno influenzato in modo determinante anche le sopravvenienti religioni ebraica, cattolica e musulmana. Di tale sistema educativo abbiamo ancora esempi nelle scuole coraniche, dove ai bambini è insegnato esclusivamente il libro-parola di dio. Delle numerose frammentazioni della devozione cristiana in: cattolico-romana, protestante, anglicana, testimoni di Geova, Chiesa d’Oriente, evangelica, ortodossa russa, ortodossa greca, pentecostale, valdese, calvinista, lefebvrebiana, luterana, puritana, metodista, battista, mormone, ugonotta, presbiteriana. maronita, ecc.… oltre alla neonata oscena Scientology, ognuna ha rituali propri; differiscono i sistemi di erudizione chiesastica.
Così è per il mondo musulmano, con sciiti e sunniti, per citare i due schieramenti più radicali. Pur facendo, ognuna di loro, riferimento ad una o a più divinità e ognuna predicando la propria “verità”, si sono generate in passato diatribe religiose che hanno assunto punte di esasperazione e di fondamentalismo tali da provocare a loro volta guerre terribili, con conseguenze catastrofiche su interi popoli e continenti (pensiamo alle Crociate (con i conseguenti saccheggi e depredazioni) alla guerra dei trent’anni in Europa, (con quattordici milioni di morti), alla Santa Inquisizione (con decine di migliaia di condanne al rogo) alle recenti sanguinose divisioni fra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord, al genocidio, nel nome di Dio, dei popoli latino-americani, delle Filippine, di Haiti, solo per citarne alcune, per non parlare dei passati soprusi in casa nostra e in Europa. Si assiste tuttora a tragiche contrapposizioni in India, nelle Filippine, in Eritrea e altrove?
Mio padre spesso mi riportava il ricordo dei sacerdoti che benedivano le armi all’inizio della prima guerra mondiale; erano armi della cristiana Austria, che avrebbero ucciso altrettanti soldati della cristiana Europa.
Le orde di Hitler erano guarnite della scritta “Gott mit uns”, Dio è con noi – Bush, nel mandare al massacro i suoi soldati, reclutati sulle strade di casa, fra i disoccupati, fra i diseredati della grande nazione “democratica” americana, ha presentato al suo popolo le guerre con la mano destra sul cuore e con un “Dio ci aiuti” (… e quindi, Guantanamo…)
Sono solo alcuni esempi fra gli innumerevoli fatti che si sono verificati e che accadono, sotto ogni cielo, anche ai nostri giorni.
La cosiddetta fede si identifica nell’istinto di dominio e di sopraffazione, naturale in quasi tutte le specie animali, ma più accentuata nell’uomo; egli ha usato e usa il suo raziocinio mentale, per sopraffare gli elementi più deboli e indifesi delle proprie società.
Non gli dèi hanno creato l’uomo ma l’uomo ha creato dèi che non rispetta, usandoli spesso ai propri fini quali il raggiungimento di ricchezza, di potenza, con abusi di ogni sorta, politici, sessuali, razziali, discriminatori, il tutto nel più assordante e passivo silenzio.
… “ e i sogni, le paure ataviche, primordiali, hanno creato le religioni, le credenze; motivi e temi mitologici hanno creato gli esseri soprannaturali, retaggio delle innumerevoli religioni esistenti e scomparse.” [2]
Più si inculca e più si ha fede; in cosa? in divinità le quali, dei mali del mondo non se ne curano e non l’hanno mai fatto? Per curarsene dovrebbero materializzarsi mettendo ordine; ma quale teodicea, ma quale infinita bontà, onniscienza e misericordia, ma quale carità e compassione, ma quale amore, ma quale presenza soprannaturale…ma quale…
Ogni religione crea sudditanza psicologica, la quale limita, quando non disconosce, il libero pensiero. Il vecchiume rappresentato dal conservatorismo antistorico, a lungo andare, ha fatto e sta facendo perdere sempre più terreno alle credenze divine, al sacro.
Se Gesù, quel grande uomo che fu, così grande che nemmeno lui si sarebbe sognato di diventare, ebbene, se egli dovesse tornare, troverebbe il Suo tempio non pieno di mercanti ma di vipere che, nel Suo nome hanno perseguitato, ucciso, torturato , vilipeso, affamato e sterminato popoli interi, per secoli e secoli. E i musulmani? si stanno ancora sbranando fra le diverse fazioni religiose, non risparmiando nulla e nessuno, uomini, donne, bambini e vecchi saltano ogni giorno per aria con orribili attentati o sono sgozzati come agnelli. Tutto il divino possibile e oltre, nel nome ognuno del proprio dio e della propria fede. Se ne potrebbe scrivere, non un volume, ma una biblioteca.
É sistema collaudato da secoli e prerogativa di tante confessioni l’appropriarsi dell’essere appena nato e di mollarlo con il suo funerale.
Fra le molteplici circonvenzioni e manipolazioni delle cosidette “verità rivelate” hanno potuto prolificare e diffondersi la teologia zoroastriana [3] e le deità babilonesi, egizie, greche, romane, shintoiste, buddiste, taoiste, giudaiche, cristiane, cattoliche, confuciane, taoiste, islamiche, induiste, ecc.
Le antiche credenze erano anche peggiori ed il fedele era costretto ad adeguarvisi, pena la morte. Galilei, per il solo fatto di affermare che il sole sta fermo e la terra vi gira intorno, ha rischiato il sacro rogo, si il sacro rogo, perché anche gli strumenti di morte usati dalla Chiesa erano ritenuti “sacri”.
Pure ai giorni nostri, chi si spinge un po’ più in là con dichiarazioni o scritti ritenuti “blasfemi”, rischia un anatema, una scomunica, una fatwa (condanna a morte).
La gestione di enormi capitali su tutto il globo, nei paradisi fiscali, il divario del benessere goduto da prelati, papi, vescovi, è ovunque affermato storicamente e il lusso vaticano (pur senza la sedia gestatoria) è ancora imperante; la vita in povertà, è rimasta prerogativa forse solo delle umili parrocchie. Nel mondo arabo certo lusso è retaggio di secoli di tirannia dei potenti, a loro dire, un pò tutti discendenti di Maometto e perciò, per volere divino, diversi, superiori; da loro, a chi l’acqua in casa sgorga da rubinetti d’oro e a chi manca persino da poter bere; questo è il credo e la pratica religiosa dei “fratelli” musulmani e, secondo quanto i potenti asseriscono, il volere di Allah.
In India vige una fortissima teocrazia; popolata da migliaia di dèi, la società è tutt’ora divisa in caste, (l’infima delle quali sono gli “impuri”, gli “intoccabili”) rigorosamente disciplinate dalla religione. La maggior parte della popolazione è in stato di estrema povertà, analfabetismo e vi regna una mortalità infantile fra le più alte del mondo. È molto venerata la sacra Trimurti, (Brahmä, Shiva e Visnù) e le signorie imperano.
E i popoli? per lo più sono amorfi, si preferisce non pensare, non approfondire, non cercare di sapere, perchè anche il “sapere” è nemico acerrimo del sacro – più si sa e meno si crede (così come in politica: troppo presto e spesso si dimenticano vere e proprie delinquenze subite dalla società civile). La scienza? il male del mondo, il grande satana, la tentazione che porta alla perdizione perpetua dell’anima (sic.) in quanto riesce a far ragionare e a chiedere risposte certe. L’evoluzionismo di Darwin? criminali pettegolezzi di antropologi e naturalisti; il mondo ha diecimila anni e l’uomo ne è presente perché un dio in una settimana ha fatto terra, oceani, animali di ogni specie, perfino una donna con la costola della sua prima cretura, a sua volta fatta con un po’ di fango. Alla fine della settimana durante la quale ha fatto terra, sole, stelle, firmamento e tutto l’universo, essendo domenica, ha riposato.
Pure prendendo atto che l’uomo sicuramente cerca responsi a domande alle quali le innumerevoli credenze religiose esaustivamente non possono dare, affrontare con coscienza queste problematiche a molti parrà crollare loro il mondo addosso; io stesso, da emigrante a Zurigo negli anni cinquanta, ho avuto modo di frequentare religioni diverse; ho sentito allora il mio credo vacillare e affievolirsi sempre di più. Risposte vere, visibili, dimostrabili, possono derivare solo, non da verità rivelate, da superstizioni imposte, ma dalla ricerca, dalla libera scienza, da una società civile scevra da qualsiasi sacralità, anche se, da tali traguardi, “l’Homo sapiens sapiens” pare essere ancora molto lontano.
Non è un caso che una percentuale che sfiora il 95% dei maggiori scienziati, antropologi, filosofi, matematici, naturalisti e altri siano non credenti o, quantomeno, agnostici.
Citiamo alcuni dei liberi pensatori: Lincoln. Jefferson, Russel, Picasso, Darwin, Freud, G.Bruno, Newton, Dickens, Edison, Beckett, Camus, Eliot, Franklin, Fromm, Galilei, Kant, Kipling, Huxlej, Paine, Miller, Nichtingale, Shakespeare, Shaw, Twain, Brando, Asimov e tanti, tanti altri…


[1] Da La santa casta della Chiesa – C.Rendina – Newton-Compton, IV^ ediz. - 2009
[2] id. come sopra – (volume con oltre duecento riferimenti bibliografici)
[3] Zoroastro, Buddha, Laozi (taoismo), usarono, molto tempo prima di Gesù, le parole:”Io sono la Via, la Verità e la Luce”. Nel VI° sec. a.C. da una vergine, alla presenza di alcuni pastori, nacque Mitra, deità venerata dai Romani; egli era conosciuto come “la Via, la Verità, la Luce, la Vita, il Verbo, il Figlio di Dio, il Buon pastore” (v. Il libro che la tua Chiesa non ti farebbe mai leggere – T.Leedom – M. Murdy – Newton - Compton , 19^ ediz. – febbr. 2009)
(more...) Leggi tutto...